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Nel corso degli ultimi 150 anni la Cina è stata ripetutamente umiliata dalle potenze imperiali occidentali e dal suo vicino minore, il Giappone. Per un periodo era sembrato che il "Regno di mezzo" fosse sul punto di diventare una pedina nelle mani degli interessi stranieri. In seguito, in circostanze senza analoghi precedenti storici, questa grande cultura iniziò a rinascere vigorosamente dalle ceneri di questa caduta solo apparentemente senza speranza, fino al punto che oggi lo Stato, i suoi leader, la sua economia in espansione e la sua potenza militare sono globalmente riconosciuti e spesso temuti. "Caduta e rinascita della Cina: guarire dai traumi della storia" traccia lo sviluppo del paese dal diciannovesimo secolo fino ai giorni nostri e fornisce una spiegazione di quella mentalità collettiva che, davanti al confronto con la superiorità della scienza e della tecnologia occidentali, ha messo la Cina in condizione di impegnarsi in una spietata autodiagnosi che le ha consentito la sua impressionante ascesa e la sua radicale trasformazione. Il paese ha identificato gli aspetti della civiltà occidentale che ha dovuto adottare per rimuovere gli ostacoli alla sua rinascita, intraprendendo un cammino di razionalità e di rinnovamento. Profondamente ferita, la Cina ha prescritto a se stessa una terapia che ha seguito lo stesso principio usato in medicina cinese: la causa è, innanzitutto e principalmente, contenuta in se stessi.